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mercoledì 3 gennaio 2018

GLI EFFETTI A CASCATA DEL BUON TRAINING

IL LINGUAGGIO DEL CORPO

Quanto è importante saper gestire il linguaggio del corpo con quei pappagalli che presentano i cosiddetti "problemi comportamentali"?
L'influenza del linguaggio del corpo non dovrebbe essere mai sottostimata perché i 99% dei problemi di aggressività o di non comunicazione ha proprio questa radice: ignorare cosa ci dicono i pappagalli con il loro linguaggio del corpo.
I pappagalli non parlano, ricordiamocelo in ogni istante. Per comunicare con noi si affidano al loro linguaggio del corpo e noi non possiamo ignorare questo fatto perché una relazione si basa solo ed esclusivamente sulla comunicazione.
Se non ci si parla, non ci si capisce e quando non ci si capisce non possiamo né trasmettere le nostre richieste né accogéliere quelle dell'altro. La non comunicazione, allora, crea solo malintesi e frizioni nelle relazioni con i nostri pappagalli.
Noi abbiamo assolutamente bisogno di vedere quando l'animale ci parla e ci dice NO con il suo linguaggio del corpo, dobbiamo capire quando non è a suo agio, perché è proprio allora che possiamo rivedere cosa stiamo facendo e migliorarci.
Può essere un ringhio, uno sguardo, una penna, il becco aperto, una postura sollevata sulle zampe.
Quando notate un segnale di disagio usate la CONTINGENZA, cioè, SE tu mi invii questo segnale ALLORA io SUBITO mi allontano, vado indietro.

LE BECCATE
Le beccate sono una forma di comunicazione ignorata che ha subìto un'escalation incontrollata; si verificano quando altre informazioni veicolate in passato con il linguaggio del corpo non sono state lette accuratamente e tenute in giusta considerazione.
La beccata serve ad uno scopo, spesso quello di proteggersi dalle mani o da oggetti che fanno paura. Vanno lette in questa ottica le beccate. Il pappagallo non ce l'ha con voi, ma con qualcosa che lo spaventa.
Dietro una beccata c'è sempre un altro problema o un timore che non abbiamo visto, individuato o che non siamo riusciti a risolvere.
Siete troppo veloci nel muovervi, nell'entrare con le mani dentro la gabbia, troppo impulsivi nel farlo salire sulla mano, troppo insistenti nell'accarezzarlo, invadete il suo spazio, passate davanti a lui troppo velocemente, pretendete di farvi ubbidire urlando?
Questi sono solo alcuni errori che si commettono più comunemente.
Il pappagallo vi allerta con il suo linguaggio del corpo ma a volte può essere molto sottile, quasi invisibile.
Se i pappagalli mordono accade perché le interazioni passate non hanno funzionato per l'animale e voi non avete letto bene il loro linguaggio del corpo dopo le vostre azioni. A un certo punto, per farsi capire, è costretto a passare ai fatti: a beccare.
Non date retta a chi vi suggerisce di ignorare le beccate perché è un segnale importante con cui l'animale vi dice che ha paura e non sta bene.
Se ignorate le prime beccate e continuate a fare quello che avete fatto prima di essere stati morsi, si sentiranno costretti ad aumentare l'intensità per farsi capire.
MAI IGNORARE UNA BECCATA! Perché arrivare a questo quando possiamo prevenire tutto questo seguendo un'altra via?
Osservateli, quando sono a disagio le penne e la postura sono in una certa posizione. Allontanatevi, aspettate che si calmino, reindirizzate la loro attenzione su un altro comportamento semplice, rinforzate e avvicinatevi con cautela!

IL NO E' INUTILE
Dire ad un animale di NON fare una cosa crea ansietà perchè gli animali sono nati per fare, non per non fare. Se non gli si dà un'alternativa a quel fare che vorremmo diminuire creiamo ulteriore ansietà, confusione, frustrazione e aggressività in un cerchio senza fine.
Per interrompere un comportamento occorre individuare il rinforzo che lavora sul comportamento aggressivo o da modificare.
Una volta individuato il rinforzo in atto, allora, possiamo reindirizzare il comportamento usando quel rinforzo con un comportamento alternativo che il pappagallo già conosce. Per esempio parlare, camminare, sollevare le ali, giocare con un oggetto.

L'IMPORTANZA DEL TRAINING
E' stato osservato che animali privi di stimoli mentali e fisici presentano problemi di comportamento e fobie diffuse verso il proprietario e l'ambiente che li circonda.
Problemi comportamentali si presentano, per esempio, quando il training si interrompe o manca del tutto .
Il training è una forma di linguaggio potente, una forma di relazione continua che con il proprietario NON PUO' MANCARE, DEVE ESSERCI. Non ne potete fare a meno perché per loro è una necessità vitale.
Non fate un errore di valutazione pensando che, se i vostri pappagalli non esibiscono comportamenti problematici, allora non occorre fare training.
Stress, frustrazione, ansia si presentano proprio quando si abbassa il livello di training ed è lì che problemi comportamentali importanti iniziano a presentarsi e poi a radicarsi.
Gli animali hanno bisogno di essere impegnati mentalmente e fisicamente insieme al loro proprietario.
Uno dei segnali di stress che può mettervi in guardia è la ripetitività di repertori comportamentali accompagnati da apatia.
E' la spia che non possono fare scelte con conseguenze per loro positive. Quando accade è' il momento di intervenire ed eliminare lo stress attraverso un buon training, con delle attività anche semplici che impegnano loro e voi, insieme.
In cattività il training serve a creare delle scelte con delle conseguenze che siano esperienze piacevoli per i pappagalli.
I pappagalli in cattività non dispongono di ampi ambienti naturali dove esprimersi completamente. Siate sensibili, quando notate stress intervenite con il training.
Gli animali ci mostrano chiaramente la loro eccitazione e la loro gioia quando inizia il training, già dai primi segnali che gli diamo con il nostro linguaggio del corpo. Già, ancora il linguaggio del corpo perché noi siamo dei grandi "esibitori" inconsapevoli di linguaggio del corpo e gli animali, che sono lettori specializzati, lo leggono immediatamente.
Imparate a guardarli meglio mentre siete davanti a loro, osservate come si muovono eccitati mentre vi preparate a scegliere dei premi o state per farli uscire dalla gabbia.
Come sono impazienti quando inizia un training fatto bene! Gli state parlando con il vostro corpo e loro a voi!!!!

TRAINING: IL BUON ESERCIZIO PER COMUNICARE
Quando si deve gestire un problema comportamentale l'uomo, culturalmente, è abituato a sopprimerlo velocemente.
I bambini che fanno i capricci vengono sgridati; il capriccio si interromper per un pò e poi ricomincia subito. Perché? Perché non gli abbiamo insegnato a fare nulla al posto del capriccio per ottenere la nostra attenzione, non gli abbiamo comunicato nessuna informazione.
Non si può pensare di sopprimere un problema comportamentale con una punizione o con una sgridata, perché quel comportamento per quell'individuo svolge una funzione vitale, serve in qualche modo alla sua sopravvivenza e continuerà a ripresentarsi all'infinto. Che alternativa stiamo dando al posto di fare i capricci? Domandiamocelo con franchezza.
Se sopprimiamo velocemente e violentemente quello che sta avvenendo, generiamo ulteriore rabbia e stress con sostanze chimiche che vanno in circolo nel corpo. E quel comportamento non morirà, lotterà ferocemente per mantenersi e continuare a svolgere la sua funzione vitale, nonostante tutta la nostra rabbia.
COME MODIFICARE UN COMPORTAMENTO?
La soppressione veloce, purtroppo, si ottiene con la punizione - lo abbiamo detto - ma le conseguenze delle punizioni sono devastanti.
Una cessazione sana del comportamento è possibile solo con un buon training, visto nell'ottica giusta, quella del soddisfacimento di un bisogno naturale per i pappagalli: fare comportamenti, muoversi, interagire con voi, comunicare. Questo è il Training!
Iniziamo col chiederci intanto qual è il rinforzo che mantiene quel comportamento che vorremmo diminuire, poi individuiamo un comportamento alternativo, semplice, che l'animale già conosce e rinforziamolo con premi alimentari o sociali, a seconda di come preferisce l'individuo.

VI SVELO UN SEGRETO
C'è un segreto che pochi conoscono. Quando ci impegnamo in un training etico, dove noi avanziamo o arretriamo leggendo il loro linguaggio del corpo, stiamo rimettendo in funzione tutta una serie di attività interne che sono centrali a molteplici aree e processi importanti per il loro benessere.
E' allora che avviene un piccolo miracolo; si produce un fenomeno ben conosciuto dal punto di vista scientifico che ha il sopravvento su tutti gli altri comportamenti che prima si presentavano rigidi, inespressi, a scatti, aggressivi, nervosi.
Si chiama EFFETTO A CASCATA, con il quale ricomincia il ciclo vitale, l’iniziativa, l’esplorazione, il Problem Solving, l’attivita’ condivisa. E il vostro animale inizia a rinascere sotto i vostri occhi.

COME SI FA IL BUON TRAINING?
Attenzione! Un buon training non è fatto solo di Rinforzo Positivo! quando vi esortiamo a scegliere dei buoni educatori facciamo riferimento a questo.
Quante volte abbiamo visto addestratori con la sacchetta piena di semi, che prima lanciano i pappagalli e poi li premiano?
Pensateci...in questo modo cosa riceve prima il pappagallo? Il premio o la punizione? Se li lanciamo nonostante il loro linguaggio del corpo ci stava dicendo che non erano pronti, cosa stiamo somministrando come prima cosa? Rinforzi o Punizioni?
Un premio non è un Rinforzo Positivo se non lo si sa usare!
Attenzione allora! Non è perché usiamo un Rinforzo Positivo che l'animale sta facendo per forza una esperienza positiva!
Guardate il comportamento, osservate il loro linguaggio del corpo; forse stiamo pretendendo qualcosa che non vogliono ancora fare, siamo troppo vicino al loro corpo, stiamo restringendo il loro spazio, stiamo limitando i loro movimenti, li stiamo forzando.
Chiedere di fare un passo troppo grande può farvi scoppiare tutto lo sforzo del training in faccia. A volte siamo troppo concentrati su di noi e sul risultato che vorremmo ottenere e così facciamo pressione.
E' allora che il linguaggio del corpo dovrebbe necessariamente diventare una punizione per il Trainer e farlo fermare! Perché è il segnale che l'animale non capisce, che quello che sta avvenendo è troppo per lui, che è stressato.
Ma quante volte avviene che l'ddestratore si ferma???? Quasi mai.
Ho visto lanciare con tutta la forza un pappagallo su un palo con l'addestratore che incitava lo studente nonostante l'animale non volesse collaborare. A cosa siamo arrivati pur di ottenere un misero risultato? Non ci piacciono questi metodi, non ci piaceranno mai.
Allora, un buon Trainer cosa deve fare? Si deve fermare e ricordarsi di restituire controllo al pappagallo. Continuare a forzare con i propri dissennati progetti significa trasformare un seme di girasole in una oggetto vuoto di significato, in un rinforzo negativo dove l'animale si comporta per evitare le conseguenze.